Il Coadiutore del cane: mito o realtà?
Articolo a cura di Giulia Dalla Bella
Quando mi hanno chiesto di scrivere quest'articolo senza ombra di dubbio mi sono emozionata. Vi starete chiedendo il perché. Non è mai facile mettere nero su bianco i propri sentimenti e cercare di spiegare quello che rappresenta l'onore e la possibilità di far parte di questa "categoria" sconosciuta a molti.
Il Coadiutore del cane non è solo una figura professionale, un lavoro… è molto di più.
Da Linee guida nazionali sugli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) il Coadiutore è colui che ha il compito di "...assumere la responsabilità della corretta gestione dell'animale ai fini dell'interazione, coerentemente con il contesto e gli obiettivi dell'Intervento;...monitorare lo stato di salute e il benessere dell'animale impiegato, individuando i segnali di malessere (sia fisici sia psichici) secondo i criteri stabiliti dal Medico Veterinario;...applicare metodi per la preparazione dell'animale all'interazione in un setting degli IAA in diversi ambiti terapeutici, educativi, di attività culturale e di socializzazione".
Sì certo, la definizione è corretta. Sono proprio queste Linee guida che ci permettono oggi di creare progetti utili e mirati però, indubbiamente, si può aggiungere altro.
Essendo una figura ben definita e seria c'è bisogno di una formazione perchè un Coadiutore del cane deve conoscere alla perfezione il compagno animale ma deve anche avere ben presenti le necessità e/0 le difficoltà dell'utente. Questo si apprende seguendo un corso impegnativo articolato in tre livelli: il corso propedeutico proietta verso il livello base a cui segue l'avanzato. Si affrontano svariate materie sanitarie e psicologiche al fine di ottenere un ampio bagaglio di conoscenze per aiutare al meglio le persone che si affideranno ai professionisti in IAA. Durante il corso vengono curati molto gli aspetti cinofili relativi alla corretta relazione con l'uomo. E' fondamentale tenere a mente che il cane deve aver raggiunto la piena maturità psicologica e sociale prima di essere coinvolto in progetti impegnativi. Deve sentirsi a proprio agio nel dedicarsi a questo tipo di Interventi, deve avere piacere di partecipare in un contesto ogni volta nuovo e soprattutto deve possedere caratteristiche precise...non tutti i cani sono idonei. Per concludere il percorso e finalmente ottenere il tanto ambito attestato, una volta superate le prove in itinere, si accede all'esame finale che prevede un test scritto e la discussione di una tesi.
Ma effettivamente, detto in modo più semplice, chi è il Coadiutore del cane?
Potremmo dire che il Coadiutore del cane e il suo pet incarnano la figura che si trova in prima linea in una seduta. In pratica fanno la parte del soldato che va al fronte, che per primo cerca un accordo, un "patto comunicativo".
Per quanto si studi, ci si prepari, si abbia imparato a farsi coinvolgere solo fino ad un certo punto...quando si è lì non importa più quello che si era prima. Già solo il fatto di essere lì ha portato un miglioramento personale.
Per quanto uno si esponga a dei rischi cercando di proporre attività stimolanti e investa tutto il proprio essere, davanti ai risultati della relazione uomo-animale capisce che il segreto degli IAA è riuscire a regalare un sorriso per aver creato un'intesa, un filo di contatto.
Non è una passeggiata. La differenza in un progetto di qualità la fa il lavoro che c'è stato a monte, il rispetto reciproco, la fiducia, il rapporto che si è creato con l'animale.
Dalla relazione con il pet, da quello che ha portato a capire i suoi limiti (e allo stesso tempo i nostri) nasce il desiderio di far conoscere al mondo quanto beneficio esista nell'interscambio con il mondo animale.
Il Coadiutore del cane è tutto questo e sicuramente molto altro ancora ma senza il suo fedele compagno non sarà mai niente.